Aci e Galatea
La leggenda di Aci e Galatea ha un'origine greca e spiega la ricchezza di sorgenti d'acqua dolce nella zona etnea.
Il poeta greco Ovidio la narra nelle sue "Metamorfosi", facendo nascere il mito della fondazione della città dalla
storia d’amore tra la bellissima ninfa Galatea e il pastorello Aci.
Galatea (il cui nome greco vuol dire "bianca come latte") abitava nelle profondità del mare Ionio e amava Aci, un bel pastorello che ogni giorno portava il suo gregge verso la costa per vedere la sua amata.
Ma Galatea, a sua volta, era amata dal ciclope Polifemo, mostruoso gigante monocolo, il quale vedendo la bellissima ninfa mentre baciava il pastorello Aci, geloso dell'amore che univa i due scagliò su Aci dei
grossi macigni che lo uccisero formando i "faraglioni".
Ma il pianto sconsolato di Galatea commosse gli
dei dell’Olimpo: infatti, questi decisero di trasformare Aci in un fiume che
scendendo verso il mare si ricongiunge ancora una volta con la ninfa rendendo eterno il loro amore.